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LE ATTIVITÀ MOTORIE DELLE ANTICHE CIVILTÀ PRECOLOMBIANE

(MAYA, AZTECHI ed INCA)

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Nell'AMERICA CENTRALE fin dall'antichità si erano sviluppate importanti civiltà, da cui non sono giunte testimonianze scritte e di cui dunque sappiamo pochissimo. Gli OLMECHI, il "popolo della terra degli alberi di gomma", tra l'800 e il 300 a.C., lasciarono su un ampio territorio tombe, resti di edifici, statue quasi sempre di forme mostruose, incroci tra uomini e animali o, più raramente, gigantesche teste umane in pietra. Anche la colossale città di Teotihuacàn, ricca di monumenti imponenti, piazze ariose, grandi giardini, ampie strade, fu al centro di una grande civiltà multietnica, che fiorì e poi declinò, per motivi non chiariti, negli stessi secoli dell'Impero romani.

I MAYA

Negli attuali MESSICO, GUATEMALA e BELIZE (penisola dello Yucatàn) vissero i MAYA, i quali non diedero vita a un unico Stato ma bensì fondarono città, ognuna indipendente, Al vertice della città vi era il re, capo supremo, circondato, in posizione subalterna, da funzionari e sacerdoti; numerosi erano gli artigiani, i commercianti e i mercanti; la maggioranza della popolazione era composta da contadini; molti furono gli schiavi. I maya adoravano molti dèi - soprattutto il SOLE - ai quali offrivano anche sacrifici umani. La popolazione si dedicava soprattutto all'agricoltura; l'alimento base era il mais. Buona fu la rete stradale, che permetteva commerci e traffici anche su lunghe distanze. I maya contavano il tempo in modo assai preciso: elaborarono un calendario di 365 giorni, composto da 18 periodi (o mesi) di 20 giorni ciascuno, più un periodo (o mese) di 5 giorni. Essi non conobbero la ruota, e neppure gli animali da

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tiro, non essendoci in America, a quel tempo, cavalli, asini o buoi. Svilupparono un sistema di scrittura (oggi solo parzialmente decifrato), ma non la metallurgia: la loro civiltà, per quanto evoluta, rimase una civiltà "della pietra". Sulla decadenza dei maya vi sono varie ipotesi: rivolte di contadini o di genti sottomesse, l'invasione da parte di popoli stranieri, l'eccessivo sfruttamento dei terreni che forse non furono più in grado di sostenere la popolazioni. Intorno all' 800 d.C. la civiltà maya era, praticamente, finita.

Nel popolo MAYA uno dei riti religiosi più praticati era il GIOCO della PELOTA (POK TA POK).

Il terreno di gioco (95x35) era delimitato da due alti muri nei quali erano conficcati due grandi anelli di pietra. Non ci sono dati certi sulle regole del gioco, ma da alcune ricerche effettuate sembra che questo si svolgesse tra due squadre i cui giocatori non dovevano mai far toccare la palla a terra fino a farla passare all'interno degli anelli di pietra. La palla era in CAUCCIÙ e doveva essere colpita con le spalle, con le ginocchia o con le anche. La squadra vincente era quella che aveva commesso meno errori.

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Nelle popolazioni NORD AMERICANE, nell'antichità le attività motorie erano rivolte essenzialmente alla sopravvivenza ed alla guerra.

Al contrario, nell' AMERICA del SUD il movimento è finalizzato prevalentemente al GIOCO ed agli SPORT di SQUADRA in particolar modo nei MAYA, AZTECHI e INCA.

Lo sfondo predominante assegnato da questi popoli alle attività motorie era di tipo SACRO - RELIGIOSO, poiché essi non distinguevano il GIOCO dal RITO, in quanto ogni attività ludica si trasformava in una CELEBRAZIONE MAGICA - RITUALE.

Per quanto riguarda il GIOCO di SQUADRA, questo è stato praticato prevalentemente fin dall'antichità nell' AMERICA CENTRALE a scopi socializzanti ed integrativi. Gli abitanti del SUD AMERICA, mediante gli incontri sportivi (sopratutto con la LOTTA), risolvevano le loro divergenze interne, evitando così sanguinose battaglie.

Nel popolo MAYA uno dei riti religiosi più praticati era il GIOCO della PELOTA.

Il terreno di gioco (95x35) era delimitato da due alti muri nei quali erano conficcati due grandi anelli di pietra. Non ci sono dati certi sulle regole del gioco, ma da alcune ricerche effettuate sembra che questo si svolgesse tra due squadre i cui giocatori non dovevano mai far toccare la palla a terra fino a farla passare all'interno degli anelli di pietra.La palla era in CAUCCIÙ e doveva essere colpita con le spalle, con le ginocchia o con le anche. La squadra vincente era quella che aveva commesso meno errori.

 

Per gli AZTECHI ogni cerimonia rituale veniva accompagnata da danze e musiche. Essi praticavano tre giochi, il TLACHTLI, il PATOLLI e il gioco dei VOLADORES. Il primo si svolgeva davanti ai templi ed il campo di gioco aveva la forma di una H.I giocatori delle due squadre dovevano lanciare una palla di gomma da una parte all'altra del campo senza farla rimbalzare per più di una volta. 

Le ATTIVITÀ SPORTIVE nell'epoca Minoica avvenivano durante le FESTE RELIGIOSE in cui gli spettatori assistevano all'ESIBIZIONE di ATLETI che si riproducevano in numerosi ESERCIZI che richiedevano DESTREZZA fisica e tecnica.

Tra gli sport minoici i più importanti erano la LOTTA, il PUGILATO, le ACROBAZIE e la TAUROMACHIA. La TAUROMACHIA era l’attività che aveva più di tutte le altre un CARATTERE RELIGIOSO data dalla sacralità del TORO e dai simboli religiosi raffigurati nelle sue rappresentazioni.

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