Nella costruzione della dittatura fascista e del totalitarismo nazista la persona umana cessava di avere una propria unicità e dignità in quanto a pensieri e azioni ed anche la fisicità e le attività sportive divennero simbolicamente piegate al culto del regime; basti pensare alle olimpiadi berlinesi del 1936 e al mito della purezza fisica che sia nel fascismo che nel nazismo venivano propagandati tragicamente. In questa sezione del sito raccoglierò storie di atleti che hanno spesso pagato con il prezzo più alto della loro stessa vita la testimonianza svolta nella loro carriera sportiva, attraverso il desiderio profondo di non omologarsi e di impegnarsi nella sfida più profonda e importante che è quella della libertà.
Ferdinando VALLETTI
Giocatore di Calcio deportato a Mauthausen e Gusen